Eravamo su un terrazzo assolato in riva al mare durante un’estate in Sicilia, all’età di cinque anni, quando mia madre mi chiese: “Che lavoro ti piacerebbe fare da grande?” Non so come nè da dove mi uscì la risposta “Quello che parla con le persone e gli aggiusta la testa”, volevo aiutare la gente ad essere felice.
Ardendo di sapere mi sono buttato nel mare della conoscenza esplorandolo nelle sue parti.
Questo mare era inizialmente scuro e livido con pochissime giornate di sole e molto mosso. Mi aggrappavo ai sistemi rigidi retti da regole come se fossero una scialuppa in balia delle onde.
Mano a mano che navigavo però il mare si faceva più bello, aumentavano le giornate di calma e di luce, il vento era costante e sopratutto la mia imbarcazione si trasformava in un bel vascello che riusciva a reggere bene i marosi e mi permetteva di seguire i venti.
La conoscenza che mi aiuta a navigare ora è molto diversa: poche regole e una grande capacità di comprendere il presente e i cuori delle persone, oltre a imparare a cambiare profondamente dentro di me.
Attraverso la filosofia ho potuto ampliare la mia percezione di questo mare di conoscenze e saperi, non solo per vastità di competenze, ma anche per profondità temporali.
Solo una volta diventato Counsellor quasi per caso mi sono reso conto con mia grande sorpresa e gioia che avevo raggiunto l’obiettivo dei miei cinque anni: infatti dopo 35 anni di studio in direzioni diverse ma tutte necessarie ho realizzato che ero diventato quello che volevo essere a 5 anni.